L'invenzione dell'airbag è datata 1952 a cura di John W. Hetrick che ne depose il brevetto l'anno successivo. L'uso di questa protezione in campo automobilistico si fa risalire alla fine degli anni sessanta con il perfezionamento degli altri componenti necessari al suo funzionamento.
Dopo prototipi presentati e testati da quasi tutte le case automobilistiche statunitensi, la prima autovettura di produzione che presentò l'innovazione fu la Oldsmobile Toronado nel 1973 seguita ben presto da altri modelli della Buick e della Cadillac.

In ogni caso la prima accoglienza del mercato non fu molto positiva e vi furono numerose controversie anche sulla valutazione dell'effettiva validità del dispositivo che venne definitivamente accettato solamente nella prima metà degli anni ottanta con la raccomandazione dell'uso sempre in unione con le cinture di sicurezza e non in loro sostituzione.

In Europa fu la Mercedes-Benz la prima a offrirlo come accessorio di lusso nei suoi modelli alti di gamma nel 1980, seguita dalle altre maggiori case del vecchio continente.

Superati i dubbi sulle sue controindicazioni l'airbag è diventato in breve tempo uno dei punti qualificanti di ogni autovettura sotto il punto di vista della sicurezza automobilistica e si è diffuso man mano anche sui veicoli di minor cilindrata e sulle utilitarie.

È del 2006 la prima utilizzazione dell'airbag anche in campo motociclistico e la si deve alla Honda che l'ha installato sul suo modello turismo di punta, la Honda Goldwing.

Sulle automobili è costituito da un pallone (camera d'aria) che, al momento di un violento urto della vettura, ad esempio in un incidente stradale, viene gonfiato da una piccola esplosione o dal rilascio istantaneo di gas compresso. Il pallone gonfio che si ottiene fa in modo tale da evitare che la testa e altre parti vitali degli occupanti colpiscano elementi contundenti dell'abitacolo. Se in una vettura sono presenti airbag, è estremamente importante indossare le cinture di sicurezza.

L'airbag viene gonfiato in 30/50 millesimi di secondo a una velocità di circa 320 km/orari, che può spingere all'indietro la testa del conducente. Perciò, è importante che il poggiatesta del sedile sia realizzato con un materiale morbido o imbottito, e abbia una forma inclinata ad angolo acuto, in modo da evitare il rischio di una contusione cerebrale, perché il cervelletto non urti il poggiatesta.

L'airbag può essere usato una sola volta e, dopo il primo urto, deve essere sostituito. Diversamente da un paracadute, che deve aprirsi con eguale precisione, non può essere ripiegato e reinserito nell'apposito vano. Il prezzo di un airbag è intorno ai 350 euro ma ormai è di serie su quasi tutte le auto. Il costo dei dispositivi di sicurezza è un problema parzialmente attenuato da una diffusione su vasta scala, che consente economie di scala.

Inoltre in alcuni modelli è previsto un sensore posto nel sedile del passeggero in grado di rilevare la presenza del passeggero e di disattivare in caso di posto vuoto il funzionamento dell'airbag. Più raramente un sensore, a seconda del peso della persona, gonfia più o meno violentemente l'airbag (airbag a più stadi).

Pur se il funzionamento è simile per tutte le tipologie di airbag, questi sono prodotti in diverse dimensioni e forme, per poter essere montati in differenti parti dell'autoveicolo; abbiamo quindi il classico airbag per guidatore e passeggero, airbag posteriori, a tendina, laterali fino agli ultimi ritrovati di piccoli dispositivi situati sotto il volante che salvaguardano le gambe del guidatore. I primi airbag laterali al mondo sono stati montati da Volvo nel 1994, da sempre azienda leader nel campo della sicurezza.