LA NASCITA
NASCERE è il primo , grande CAMBIAMENTO.
Il Primo passaggio dal CONOSCIUTO allo SCONOSCIUTO.
Il neonato passa dall’ambiente protetto, "ovattato", dell’utero, dove tutto gli arriva attraverso la madre, in un mondo completamente diverso,con luci, rumori, e...non più nella sacca avvolgente che lo proteggeva e trasportava.
Prima della nascita, il corpo del bambino produce l’ormone ACTH, in preparazione dello stress che comporta il "venire al mondo", con la necessità di apprendimento massiccio.
Il contatto tattile, visivo, i battiti del cuore della madre, sono tra i più importanti segnali che il bambino riceve da sua madre dopo la nascita, e dicono al cervello:"ora puoi smettere di produrre ACTH".
Se il parto non è "dolce", il bambino viene privato di questi segnali, i livelli di ACTH rimangono alti anche dopo due o tre settimane, mentre con una nascita naturale, si abbassano dopo ventiquattro ore favorendo l’apprendimento e quindi l’adattamento al nuovo stato. E’ come "dargli la mano" quando impara a camminare.
Il massaggio del neonato, il "contatto", si pone come sostegno.
Alcuni psicologi ci dicono che, se il primo passaggio dal conosciuto allo sconosciuto, il primo cambiamento, avviene in modo naturale, ne seguiranno poi altri a catena....
ESPERIENZA DI MASSAGGIO
GAIA
Gaia è arrivata su questo pianeta da un mese:
capelli lunghi e arruffati, guance piene, occhi di luce.
Il primo incontro è avvenuto col freddo dell’aria condizionata:
che paura!
Svestirsi? Che paura!
Fare il bagno? Che paura!
Le mani della madre la scaldano
piano, con rispetto, col contatto, col massagiio, con amore.
Gaia incontra sul nostro pianeta il "calore"
(V. A. Rollo)
da PER UNA NASCITA SENZA VIOLENZA, F. Leboyer
Le settimane che seguono la nascita sono come la traversata di un deserto un deserto popolato di mostri:
le nuove sensazioni che dal di dentro
salgono all'assalto del corpo del bambino.
Dopo il calore del seno materno, dopo la folle stretta che é la nascita, la solitudine gelida della culla. E poi una belva, la fame, che morde il piccolo nelle viscere.
Ciò che sconvolge il piccolo bambino non é la crudeltà della ferita. E' la sua novità.
E' la morte del mondo tutt'intorno che conferisce all'orco proporzioni immense.
Come placare una simile angoscia?
Nutrire il bambino?
Si.
Ma non solo col latte.
Bisogna prenderlo fra le braccia.
Bisogna carezzarlo, cullarlo.
E massaggiarlo.
Questo piccino: bisogna parlare alla sua pelle bisogna parlare al suo dorso che ha sete e fame come il suo ventre.
Nei paesi che hanno conservato il significato profondo delle cose le donne sanno ancora tutto questo.
Perché hanno imparato dalle loro madri, e insegneranno alle loro figlie quest'arte profonda, semplice e molto anticache aiuta il bambino a accettare il mondo e lo fa sorridere alla vita.
Dopo la nascita,
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