La prima vettura al mondo ad utilizzare questa tecnologia è
stata, nel 1983, la Fiat Regata ES con sistema Citymatic, seguita pochi mesi
dopo dalla Volkswagen con la Passat e la Polo modello Formel E. Il gruppo
tedesco ha in seguito utilizzato questo sistema sulla Golf Ecomatic nel 1994, e
sulla Lupo 3L ed Audi A2 3L nel 1999.
Comunque queste prime versioni erano considerate alquanto insicure da molti
automobilisti, inoltre l’alto prezzo di vendita ne ha decretato lo scarso
successo commerciale; la VW Lupo e l’Audi A2, nelle loro versioni ad alta
efficienza ("3L" significa 3 litri di carburante per percorrere 100 km, ovvero
33 km/l), detengono il record di auto a basso consumo della loro categoria di
quel periodo.
Citroën ha introdotto un sistema più raffinato nelle sue C2 e C3 dal 2004,
chiamandolo Stop & Start. La versione Citroën combina un cambio automatico
SensoDrive ed un alternatore reversibile a controllo elettronico o
generatore-starter integrato (ISG). Un ISG noto anche come starter-alternatore
integrato, unisce il ruolo del motorino d'avviamento e dell'alternatore in una
sola unità.
A fine 2008 FIAT ha introdotto il sistema start e stop sviluppato da Bosch sulla
Fiat 500, mentre Volvo l’ha introdotto nel 2009 nei suoi modelli DRIVe. Da
settembre 2009, anche Alfa Romeo ha inserito questo sistema sulla MiTo con
motore Multiair Turbo Benzina da 1400 cm³.
Come evoluzione del concetto di Stop & Start, nel 2011 il gruppo PSA ha
presentato un propulsore Turbo Diesel denominato e-HDi. In questo motore
l'arresto non avviene solo a vettura ferma bensì già al rallentamento della
vettura stessa. In pratica quando la vettura rallenta scendendo sotto una certa
velocità il motore viene spento.
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