LA LEZIONE DEGLI ANIMALI
Naturalmente, tocca agli adulti guidarli in questa scoperta. In concreto, con quali favole ci conviene iniziare? Le possibilità sono davvero tante, ma tra le storie preferite dai bambini ci sono senz'altro quelle che vedono come protagonisti gli animali. Animali che parlano e agiscono come esseri umani, e che ne condividono i problemi. Nelle fiabe africane, ad esempio, devono spesso fare i conti con la fame, la siccità e le calamità naturali. Ma l'aspetto forse più interessante, come fa notare ancora Piera Gioda, è che "dal confronto tra gli animali e la vita, le caratteristiche e i difetti dell'uomo nascono dei criteri di giudizio sul comportamento umano e sulle regole del gruppo".
Gli adulti possono intervenire anche in un altro modo, come ci suggerisce il pedagogista Antonio Nanni del Cern mondialità di Brescia. Se, infatti, l'arte di narrare non èpatrimonio esclusivo di qualche individuo privilegiato, ma una risorsa che tutti possiedono, perché non stimolare i nostri bambini a esercitare questa facoltà? Ad esempio proponendogli di inventare insieme nuove varianti delle fiabe conosciute, magari con dei finali diversi o provando a mettersi" nei panni degli altri", raccontando la storia dal punto di vista del "cattivo" Come dire, la vicenda di Pinocchio vista con gli occhi di Lucignolo (ma anche di Geppetto, della fatina, del gatto e la volpe, ecc.). Si tratta di una tecnica di "decentramento" attraverso cui il bambino può superare il proprio egoismo - ed etnocentrismo - e imparare che le cose assumono aspetti diversi a seconda della prospettiva da cui si guardano. Come osserva Nanni, ideatore di questa "didattica dei Ì)unti di vista , "e un tirocinio democratico, un allenamento per imparare ad accettare la parzialità della propria verità, mai totalizzante, mai assoluta, mai esclusiva, nè definitiva". Un "tirocinio democratico" che chiama in causa, ancora una volta, noi adulti. Obbligandoci a fare qualcosa in più che una semplice corsa in libreria.