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LABORATORIO FIABE

LA FANTASIA OLTRE L'ORIZZONTE DEL MONITOR

(Dott.ssa Maria Varano, psicologa e psicoterapeuta)

Non sono un’esperta di Internet, ma un’appassionata di fiabe, ne scrivo e ne faccio scrivere nei laboratori per adulti e bambini. Quanto alla rete penso che rispetto alle fiabe sia una buona occasione non solo per la loro diffusione, ma anche per riprenderle in mano (o meglio in mouse).

Per gli adulti inoltre fornisce la possibilità di riprendere a scrivere e a narrarsi... con due vantaggi: è meno forte sul video il blocco da pagina bianca (come comincio?) ed è meno potente il condizionamento scolastico (quella vocina di una insegnante qualsiasi, di cui ci dobbiamo liberare, che ci dice: "Sei un disastro!!!"..)

E allora perché non provare... La facilità con cui si può impostare, cancellare o spostare, permette a chi riprende di poter osare... La rete può essere luogo di "testi" imperfetti, provvisori, che possono essere ripresi nel tempo e continuati, cambiati o rivisti.

L’immaginario umano è lo spazio virtuale per eccellenza. Ogni fiaba è un ipertesto: crea collegamenti, link, libere associazioni, rimanda a un altrove e a un altrimenti.

La rete permette di comporre storie insieme ad altri, anche distanti, in contemporaneità. Ogni chat può essere considerata una storia istantanea che si snoda magari a chilometri di distanza o con persone dall’altra parte del mondo.

Le fiabe parlano a tutti adulti e bambini perché lo fanno attraverso la potenza dei simboli, la lotta tra bene e male, affrontano i problemi dell’umanità, le paure e le preoccupazioni di ogni popolazione.

Le storie e le fiabe delineano percorsi che si agganciano al reale ed evolvono verso il possibile, il desiderabile fino a giungere all’improbabile, all’esagerato o all’impossibile... per far ritorno al quotidiano, all’accessibile e al necessario.

Ciò che è prevedibile crea sicurezza e stabilità, ciò che è inimmaginabile da spunti, favorisce ipotesi non scontate, permette scelte a prima vista azzardate, ma attraverso i suggerimenti incontrati, meno rischiose di quel che potrebbe sembrare.

Provate a partire con un "C’era una volta... o C’è ancora... o Ci sarà..." poche righe o un lungo pezzo, non ha importanza. Lasciatevi guidare da quel segnetto che pulsa ad un ritmo costante.

Guardate oltre al confine del monitor che vi sta di fronte, senza perdervi potreste trovare un inaspettato orizzonte.

"...Le storie che continuano ad essere scritte, non devono essere scritte perché abbiamo bisogno di nuove storie. Devono essere scritte perché non si estingua la tradizione, del narrare, dello scrivere storie. Basterebbero le vecchie storie per permetterci di vivere, ma chi vorrebbe vivere in un mondo in cui non nascessero nuove storie, dove si producesse soltanto la Storia e non più le storie?" ("Il lettore, il narrare", Peter Bichsel, Edizioni Marcos Y Marcos, Milano, 1982, pag. 88).

Una volta che vi siete cimentati a scrivere per voi o per i vostri bambini se vi fa piacere potete inviare le vostre storie a questo sito. Le aspettiamo per diffonderle e per scambiarle. Grazie!





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